Professionisti , da 1 luglio si paga col Pos. Ecco perché conviene a tutti
Modalità e richiesta di utilizzo
Per ottenere il credito dovrà essere inviata comunicazione, utilizzando il software predisposto dalla stessa Agenzia, in cui andranno evidenziati sia il numero delle operazioni effettuate nel periodo di riferimento sia gli importi delle commissioni e dei costi fissi periodici addebitati dagli operatori finanziari che mettono a disposizione il pos. Lo ha previsto un provvedimento dello scorso 29 Aprile (https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/-/provvedimento-del-29-aprile-2020) con il quale l’Agenzia delle Entrate ha reso operativo l’agevolazione. La comunicazione dovrà essere effettuata entro il 20 del mese successivo ed il credito, maturato con cadenza mensile, potrà essere utilizzato a decorrere dal mese successivo; quindi successivamente all’invio delle comunicazioni all’Agenzia.
Le sanzioni
Così come previsto dal Decreto Fiscale 2020, dal 1° luglio la mancata accettazione del pagamento elettronico potrà comportare l’applicazione di una sanzione, a carico del professionista e dell’impresa, per un valore fisso pari a 30 euro con l’aggiunta del 4% del valore della transazione rifiutata. Una sanzione, però, che non è automatica ma che si applicherà a due condizioni: denuncia del consumatore, al quale è stato negato il pagamento con strumenti elettronici, e successivo accertamento da parte degli organi competenti con la remissione di tutti gli atti al Prefetto competente per territorio. “ L’incentivazione dell’utilizzo della moneta elettronica va certamente in favore di una modernizzazione dei rapporti commerciali – afferma il presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca – Attenzione però: la misura prevista del 30% di credito d’imposta da sola non basterà. Serviranno altre misure per rendere il meccanismo molo più vantaggioso per tutti».
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