Iva, le 4 aliquote e le ipotesi di riduzione: quali prodotti potrebbero costare meno

L’aliquota del 4%, i beni di prima necessità: farina, pane, pasta, libri scolastici e giornali

«L’aliquota ridottissima del 4% si applica ai beni di prima necessità e ha l’obiettivo di rispettare il principio della progressività dell’imposta anche per i beni di consumo, attraverso una tassazione inferiore dei beni necessari e una più elevata di quelli considerati voluttuari», dice Mariano Bella. Questa aliquota ha complessivamente per l’Erario un gettito di circa 4 miliardi e colpisce circa il 10% a valore del consumo degli italiani. La scelta dei prodotti che soggetti ad aliquota al 4% appare in certi casi discutibile. «Perché tassare i formaggi al 4% e le uova al 10%?», osserva Bella. In ogni caso i singoli governi nazionali europei non sono totalmente liberi di decidere quale aliquota applicare ai beni di consumo. «Poiché l’Iva è un’imposta di impianto europeo la Commissione europea può intervenire a favore o contro l’applicazione di una determinata aliquota a una certa classe di beni».

Salvia, basilico e rosmarino: quelle piante aromatiche tassate al 5%

Può sembrare esagerato costruire una aliquota ad hoc del 5% per la tassazione di prodotti “minori” come le piante aromatiche, ma anche i prodotti per l’igiene femminile e, dal 1° gennaio 2021, le mascherine chirurgiche», dice Bella. Tuttavia l’aliquota al 5%, che ha un gettito di poche decine di milioni di euro, ha una sua importanza teorica. Costituisce infatti a livello europeo la base per l’aliquota «ridotta» cui potrebbero venire tassati servizi come gli interventi di elettricisti e idraulico, oggi al 10%, qualora vi fosse una riduzione dell’Iva per questo tipo di attività

Alberghi, elettricisti e viaggi: i servizi per cui vige l’aliquota al 10%

Carne, pesce, salumi, omogeneizzati, yogurt, uova, surgelati, prodotti di pasticceria, marmellate e caramelle. È lungo l’elenco dei prodotti alimentari su cui grava un’Iva del 10%. Ma in questo scaglione di imposta rientrano anche una ampia categoria di servizi che vanno dagli alberghi agli interventi di manutenzione di elettricisti e idraulici, fino ai viaggi in aereo e in treno. «Il gettito complessivo dell’Iva al 5% è di circa 30 miliardi di euro. Se il governo decidesse di dimezzare al 5% l’Iva per questi prodotti il costo per lo Stato sarebbe elevato, circa 15 miliardi», spiega Bella.Automobili, abbigliamento, smartphone, ma anche saponi, vini e caffé: l’ampia platea dei beni di consumo con Iva al 22%

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