Timori nuovi contagi frenano le Borse, Milano (-0,6%) sconta lo stacco cedole

Sul fronte dei cambi, la moneta unica si rafforza e passa di mano a 1,1254 dollari (1,1204 in avvio e 1,1192 in chiusura venerdi’), e a 120,241 yen (119,73
e 119,87), quando il biglietto verde vale 106,842 yen (106,94 e 106,95). Infine, il prezzo del petrolio e’ in rialzo con il contratto consegna Agosto sul Wti che sale dello 0,9% a 40,18 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Brent del Mare del Nord guadagna lo 0,7% a 42,5 dollari al barile.

A Milano tempo di dividendi: effetto -0,3% sul Ftse Mib

Tra i titoli del Ftse Mib che hanno staccato la cedola c’è Tim (-0,05%), che ha recuperato terreno sul finale nel giorno in cui il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato che il rafforzamento della quota dello Stato in Tim (tramite Cdp) fino al 25% per consolidare il progetto di realizzazione di una rete unica in fibra ottica in Italia, come proposto da Beppe Grillo, “è una buona idea, è uno dei percorsi che stiamo valutando anche se non posso dare ora soluzioni concrete”. Gli altri stacchi-cedola hanno riguardato Exor (-0,86%), Poste Italiane (-1,78%), Stmicroelectron (-2,11%), Leonardo – Finmeccanica (-3,05%), Terna (-6,07%) e Snam Rete Gas(-6,14%). Leonardo, Terna e Snam sono stati i titoli che hanno chiuso in fondo al Ftse Mib. Deboli anche Mediobanca (-2,88%), Italgas (-2,14%), Saipem (-2,13%) e Atlantia (-1,99%). Oggi Conte ha affermato che sul dossier delle concessioni autostradali concesse ad Aspi “sto sollecitando i ministri competenti, va chiuso subito, vorrei farlo nei prossimi giorni”. Segno opposto per Diasorin +1,97% e Amplifon +1,93%. Acquisti anche sulle controllate di Exor: Fiat Chrysler Automobiles+1,36%, Cnh Industrial +0,8% e Ferrari+0,26%.

Altro crollo per Wirecard: -44% a Francoforte

Continua la sua discesa agli inferi borsistici a Francoforte, mentre si precisano i contorni della truffa emersa la scorsa settimana. La capitalizzazione, con un nuovo crollo del 44%, si è ridotta a meno di 1,8 miliardi dai 24 miliardi che le avevano permesso di entrare nel Dax 30 al posto di Commerzbank nel settembre 2018. In 4 giorni la quotazione ha perso oltre l’80% del suo valore, dopo che la società di revisione Ernst &Young si è rifiutata di convalidare il bilancio 2019, per ‘dubbi’ circa 1,9 miliardi di liquidità. Il cda di Wirecard ha dichiarato che “è molto probabile che il saldo dei conti correnti bancari fiduciari per un importo di 1,9 miliardi non esista”. La somma rappresenta circa un quarto del bilancio del gruppo tedesco, che ha annunciato il ritiro dei suoi conti 2019 e di quelli del primo trimestre 2020. Una decisione, questa, che potrebbe comportare il ritiro di prestiti per 2 miliardi d euro da parte delle banche.

Germania, per la Bundesbank sarà -10% Pil nel II trimestre

La Bundesbank prevede che il Pil della Germania scenderà ancora più bruscamente nel secondo trimestre del 2020 rispetto al primo trimestre. “Nel complesso, la produzione economica potrebbe diminuire in media di quasi dieci punti nell’attuale trimestre, e quindi significativamente più che nel primo trimestre”, ha scritto la Bundesbank nel suo rapporto mensile. Nei primi tre mesi, il Pil era sceso del 2,2 per cento a causa della pandemia da coronavirus. Tuttavia, sottolinea la Buba, il pacchetto di stimoli economici presentati dai partiti della coalizione all’inizio di giugno dovrebbe dare un ulteriore impulso alla ripresa economica e potrebbe anche contribuire a migliorare l’umore dei consumatori e delle imprese, ha affermato la Bundesbank. Anche se è improbabile che si verifichino effetti nel secondo trimestre.

BTp, spread scende ancora e chiude a 173 punti

Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts
dei titoli di Stato. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (IT0005403396) e il Bund di pari durata ha terminato gli scambi a quota 173 punti, in flessione rispetto ai 177 punti del finale di venerdì. In calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che in
ura e’ indicato all’1,29% dall’1,36% dell’ultimo riferimento.

Oro ai massimi dal 2012

Sul mercato valutario, l’euro torna a trattare sopra quota 1,12 dollari. L’oro sale a 1748 dollari l’oncia ai massimi dal 2012.

Recovery Fund, Conte: passi avanti prossimo Consiglio Ue decisivo

Venerdì 19 gli investitori avevano apprezzato le dichiarazioni del Governo cinese, pronto ad intensificare gli acquisti dei beni agricoli provenienti dagli Stati Uniti per adempiere agli accordi commerciali detti di Fase 1. La notizia aveva galvanizzato tutti i parterre finanziari internazionali, perché delinea una schiarita nei rapporti tra Washington e Pechino e smorza le probabilità di una imminente guerra dei dazi – come si cominciava a temere – che sarebbe un altro carico da novanta sull’economia globale, già gravata dal coronavirus.

L’agenda della settimana: fiducia in Ue, poi le stime su giugno

In agenda ci sono pochi dati macroeconomici, tra i quali spicca la fiducia dei consumatori europei, che è un test alla ripresa dei consumi. Martedì 23 giugno invece, saranno comunicate le prime stime degli indici Ihs-Markit Pmi, una sintesi delle indicazione delle imprese manifatturiere e dei servizi dell’area euro, che dall’esplosione del Covid-19 sono crollati in area contrazione sotto i 50 punti.Leggi anche

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In agenda ci sono pochi dati macroeconomici, tra i quali spicca la fiducia dei consumatori europei, che è un test alla ripresa dei consumi. Martedì 23 giugno invece, saranno comunicate le prime stime degli indici Ihs-Markit Pmi, una sintesi delle indicazione delle imprese manifatturiere e dei servizi dell’area euro, che dall’esplosione del Covid-19 sono crollati in area contrazione sotto i 50 punti.

Stabile il prezzo del petrolio con il Wti nella scadenza agosto sotto quota 40 dollari al barile e il Brent, sempre agosto, in area 42,3 dollari al barile. Sul mercato valutario, l’euro torna a trattare sopra quota 1,12 dollari. L’oro sale a 1748 dollari l’oncia.

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