Crisanti: «Asintomatici non diffondono il virus? Mi cadono le braccia»

Lei ha un’evidenza scientifica che provi la capacità degli asintomatici di diffondere il coronavirus?
«Lo studio che sto conducendo a Vo’ Euganeo, primo focolaio del Veneto, rivela che l’80% dei 3.300 abitanti ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Ma 63 sono risultati negativi a tutte e tre le tornate di tamponi effettuate, quindi si sono infettati prima del 21 febbraio, giorno in cui sono stati diagnosticati i due casi iniziali. E allora, se il virus circolava già da fine gennaio ma nessuno ne accusava i sintomi, chi ce lo ha portato?».

Tra loro potrebbe esserci il paziente zero?
«Eh sì, infatti ne stiamo ricostruendo i movimenti, proprio per capire come il Covid-19 sia entrato in paese».

Lei dice che il virus è veicolato dai giovani. Perché?
«L’infezione si diffonde soprattutto nella fascia 20-55 anni, la più attiva socialmente e professionalmente e spesso asintomatica. Gli asintomatici hanno una carica virale uguale ai sintomatici, ma reagiscono diversamente».

Questo nel documento non c’è. Cosa ne pensa?
«Ognuno fa ciò che si sente. Sul contenuto non entro, è come dire che il cielo è azzurro, è l’uso che se ne fa a creare problemi. Ripeto, è inopportuno».

CORRIERE.IT

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