Valanga virus sulle pensioni. Ecco i tagli fascia per fascia
L’articolo 5, comma 1, del Dl 65/2015 ci dice che “il coefficiente di rivalutazione del montante contributivo non può essere inferiore a uno, salvo recupero da effettuare sulle rivalutazioni successive“. Quindi, la perdita di quest’anno sarà lentamente assorbita in quelli successivi. Nella simulazione, poi, è stato inserito l’effetto di un’eventuale disoccupazione di sei mesi: l’effetto più rilevante sulla prestazione finale è stato determinato dalla riduzione del Pil, che comporta per i quattro lavoratori una prestazione di circa il 4%. L’impatto del mancato versamento dei contibuti è minimo (1%), ancora meno la revisione dei coefficienti (0,5%).
Calo complessivo del 5,5%
Unendo le tre voci, però, si vede che i poveri pensionati perderanno il 5,5% dell’importo pensionistico, che è l’effetto complessivo di tutti e tre gli eventi sopra descritti. Non sono briciole. La cosa preoccupante è che questo sistema, nei prossimi anni, dovrà restituire quanto tolto a causa della crisi ma facendo molta attenzione alle risorse disponibili, che non sono illimitate.
La previdenza complementare (un sistema di fondi pensione e assicurazioni private) sarà sempre più portata a svolgere un ruolo fondamentale anche se il Covid-19 ha comportato anche alcune forti criticità per i fondi pensione. Insomma, la pandemia ci lascia in eredità l’insegnamento che, anche nel settore previdenziale, la diversificazione del rischio (gli investimenti in strumenti finanziari diversi) in casi come questi diventa fondamentale.
IL GIORNALE
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