Il Paese cola a picco. Ma Gualtieri gioca alla lotteria scontrini

Gian Maria De Francesco

A guardare gli indicatori macroeconomici sembrerebbe che l’Italia si sia affacciata pericolosamente sul baratro con il rischio di cadervi irrimediabilmente.

Il commento dell’Istat ai dati del primo trimestre è scoraggiante. La pressione fiscale è stata pari al 37,1%, in crescita di 0,5 punti rispetto ai primi tre mesi del 2019. Il rapporto deficit/Pil è salito al 10,8% dal 7,1% di un anno fa per «la riduzione delle entrate e l’aumento delle uscite», che includono «le spese straordinarie per cassa integrazione e varie tipologie di indennità relative al mese di marzo», finalizzate ad affrontare l’emergenza. Nel primo trimestre, infine, del 2020 il reddito in termini reali delle famiglie, ovvero il potere d’acquisto, è calato dell’1,7% su fine 2019 e la spesa per consumi finali si è ridotta del 6,4% con una propensione al risparmio stimata al 12,5% (+4,6 punti percentuali sul quarto trimestre 2019).

A fronte di questo quadro desolante dell’Istat (che ha, tuttavia, evidenziato che senza le misure emergenziali dei dl Cura Italia, Imprese e Rilancio la situazione sarebbe sta peggiore), si è tuttavia dovuta registrare l’ennesima giornata all’insegna dell’inerzia sul fronte politico-parlamentare. Una giornata che si è aperta con le sinistre dichiarazioni del ministro dell’Economia; Roberto Gualtieri, ad Agorà. Il titolare del Tesoro ha confermato che l’anno prossimo partiranno alcune misure antievasione, volte a rafforzare i controlli, che erano state rinviate causa Covid. Dopo il lockdown ripartirà la lotteria degli scontrini, «probabilmente a gennaio», ha annunciato, aggiungendo che il governo vedrà se si potrà «anticiparla ulteriormente». Anche la seconda riforma fermata per il Covid, quella che premia i pagamenti effettuati in moneta elettronica (con annessa riduzione del tetto al contante) è destinata a partire all’inizio dell’anno prossimo. Una preoccupazione oltremodo superflua, quella del rafforzamento dei controlli fiscali, dinanzi a un Paese dove contribuenti e imprese stanno combattendo una dura lotta contro i postumi della crisi.

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