Il Paese cola a picco. Ma Gualtieri gioca alla lotteria scontrini
Eppure la stasi in commissione Bilancio alla Camera sul dl Rilancio è indicativa dell’impasse generalizzata del governo che, prima o poi, dovrà finire di finanziare le misure in defict (considerato che anche quello del prossimo dl che dovrebbe essere emanato a metà luglio sono impegnate). Da segnalare il blocco di alcuni emendamenti «marchetta» presentati dai relatori. La commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibili gli emendamenti sulla nuova governance di Simest (con maggiori poteri per la Farnesina), il nuovo regime delle esecuzioni delle case popolari indebitamente occupate, lo sblocco dei fondi per la Ryder Cup di golf e le misure finanziarie in favore di progetti promossi dalla Fondazione per la ricerca scientifica termale.
Intanto, nei lavori parlamentari emerge anche qualche nota positiva. Anche «l’esercizio di un’influenza notevole dell’acquirente sulla società la cui partecipazione è oggetto dell’acquisto» entra tra gli obblighi di notifica previsti dalle norme sul golden power. Un emendamento targato Forza Italia, riformulato dai relatori e messo a punto nei giorni in cui si profilano nuovi assetti proprietari per Borsa Italiana, mette in campo anche la Consob a tutela della spa che gestisce Piazza Affari. Se il london Stock Exchange (controllante di Borsa Italiana), che ha acquisito l’americana Refinitiv, intendesse «cedere, direttamente o indirettamente: una partecipazione nel capitale dovrà dare preventiva comunicazione alla Consob».
Per il resto, siamo ancora alle petizioni di principio. L’ennesimo vertice di maggioranza sul dl Rilancio ha prodotto nuove proposte di modifica sul rinvio al 2021 degli acconti Irpef, un bonus affitti per le grandi imprese, misure di sostegno al settore automotive e al settore turismo. Per quest’ultimo, in particolare, si pensa a un taglio dei contributi e a un ristoro per gli operatori delle grandi città.
IL GIORNALE
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