Salvini a Mondragone: alta tensione e striscioni contro il leader della Lega, costretto a interrompere il comizio
Clima di altissima tensione a Mondragone dopo l’arrivo di Matteo Salvini, giunto nella cittadina del litorale casertano per un comizio. Decine di contestatori – attivisti di centri sociali e componenti di associazioni locali – hanno impedito al leader di continuare l’intervento presso il gazebo della Lega all’esterno della mini zona rossa istituita una settimana fa per la presenza di un focolaio di Covid-19 tra i residenti delle cosiddette palazzine ex Cirio. I manifestanti lo hanno contestato al grido di ‘sciacallo’ e gli hanno lanciato contro dell’acqua. Le forze dell’ordine hanno cercato di allontanare i contestatori usando anche i manganelli. E’ stato poi annullato il secondo appuntamento della visita.
Giunto a Mondragone tra le polemiche (“Dove può acuire i contrasti, lì arriva lui”, è stato il commento di Roberto Saviano) e dopo un interminabile pomeriggio di scaramucce tra i manifestanti e i sostenitori leghisti, Salvini ha provato a prendere la parola, ma il suo comizio è durato un paio di minuti. Poi le intemperanze della piazza hanno avuto la meglio, malgrado un paio di robusti interventi delle forze dell’ordine, in cui un ragazzo è rimasto ferito alla testa.
Il clima era già teso prima dell’arrivo di Salvini – alle 19 – come testimoniano gli striscioni esposti ad alcuni balconi della zona rossa. “Volevo parlare con le persone perbene che sono tante e non meritavano quei quattro delinquenti che evidentemente preferiscono l’illegalità e la camorra ai cittadini perbene”, ha detto l’ex vicepremier dopo i tafferugli.
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