Creare lavoro. Altro che bonus per monopattini
di GIUSEPPE TURANI
Il Covid 19 è ancora un problema sanitario rilevante, e ci costringe a delle vite un po’ assurde, con mascherine e senza abbracci, ma sta diventando anche un problema economico pesantissimo. Quasi insopportabile per la società italiana. Gli osservatori più prudenti stimano che provocherà una caduta del nostro Pil (cioè della ricchezza prodotta in un anno, quella da spartire fra di noi) di circa il 12 per cento. Il calcolo è solo teorico e molto teorico: in realtà, nessuno sa quanto il covid durerà, e quindi nessuno sa per quanto tempo bisognerà funzionare con il freno a mano tirato. Ma, giusto per orientarci, possiamo fare due conti: un crollo del 12 per cento del Pil significa circa 180 miliardi in meno.
Ma basta salire un poco più su e si arriva a 200 miliardi di benessere in meno. Ma credo che alla fine i conti saranno ancora più pesanti. Un po’ tutte le categorie chiedono aiuti allo Stato, come è giusto. Solo che il nostro Stato non ha soldi, solo debiti. Per fortuna, abbiamo tre signore che ci aiutano: Angela Merkel, un colosso umano che da 11 anni amministra il più grande paese europeo, la Germania, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea e Christine Lagarde, presidente della Bce.
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