Creare lavoro. Altro che bonus per monopattini
Senza l’appoggio di queste tre signore, avremmo già dovuto dichiarare default, fallimento. Nemmeno loro, però, potranno impedire l’aumento vertiginoso della disoccupazione e la chiusura definitiva di molte aziende. Farsi delle illusioni è inutile. L’Italia che ripartirà, perché ripartirà, alla fine sarà solo un pezzo dell’Italia dell’anno scorso. Certo, ricostruiremo tutto. Lo abbiamo fatto anche dopo la guerra. E allora eravamo un Paese contadino e semi-analfabeta. A differenza di oggi, avevamo però un personale politico di prima qualità, capace di volare in America e di tornare con consistenti aiuti economici più un’amicizia mai interrotta. Non gente improvvisata e che si inventa sussidi ai monopattini per ragioni ideologiche. Allora, con i soldi raccolti da De Gasperi, si sono costruite fabbriche e ferrovie. E gli operai si compravano la Fiat 600. Oggi bisognerebbe prepararsi a fare la stessa cosa: ricostruire quello che il Covid 19 si sarà portato via, fabbriche, uffici, negozi. Vedo invece che si divaga fra monopattini, sussidi ai nonni e agli zii, quando invece servirebbero lavoro e stipendi. Forse è troppo chiedere un sussulto di realismo, ma è esattamente quelli che servirebbe oggi: meno deliri ideologici e più cose concrete. Qui servono lavoro e stipendi. Il resto è gioco, roba inutile.
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