Governo, Orlando: «Una maggioranza ci sarà. Il dialogo con Forza Italia va coltivato con cura»
«Il problema non è chi frena e chi corre, ma come si corre».
E al Pd, vicesegretario Andrea Orlando, non sta bene che il premier decida da solo, o che non decida affatto?
«Il punto non è se lo fa da solo o in compagnia, il punto è che si faccia. Non abbiamo gelosie, abbiamo preoccupazioni sul fatto che i dossier si sommino, piuttosto che si chiudano».
Quanto durerà la tregua tra Zingaretti e Conte?
«Abbiamo raccolto una disponibilità al confronto a 360 gradi. Si è stabilito un metodo e si sono definite delle tappe sui dossier aperti, quel che chiedevamo quando abbiamo posto il tema degli Stati generali dell’economia».
Sulle semplificazioni, non siete voi che frenate?
«Accelerare
sacrificando le regole europee che garantiscono trasparenza e
concorrenza rischia di introdurre brutte sorprese e non è detto consenta
di fare piu veloce. Piuttosto abbiamo insistito per gli interventi che
frenano l’assunzione di responsabilità dei dirigenti, la cosiddetta
burocrazia difensiva».
Avete voluto lo stralcio del condono edilizio, protestate sugli appalti e sulle grandi opere «modello Genova»…
«I
condoni non mi paiono accelerazioni e un conflitto con le normative Ue a
scapito della concorrenza, proprio quando in Europa si discute del
sostegno da dare alle economie, può fornire argomenti a chi guarda con
pregiudizio ai Paesi del Sud e non vede l’ora di fare una caricatura
dell’Italia».
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