Le misure concrete oltre gli slogan
di GABRIELE CANÈ
Forse è venuto il momento di guardarsi veramente negli occhi. Basta con le biciclette e i monopattini. Basta con i bonus estemporanei e le Cig fantasma. Basta con i ritardi, i rinvii, i prevertici, i vertici, i consigli dei ministri che da diurni diventano sempre notturni e sonnolenti. Basta. Lo ha detto Gualtieri, e non si può non essere d’accordo. In realtà lui non ha detto proprio così, non con queste parole. Ma ha svolto lo stesso tema con uno sguardo più generale e con toni e accenti ancora più netti e drammatici. Se gli effetti del virus sull’economia sono «devastanti», e se bisogna «fare in fretta», beh, non ci sono dubbi.
Il compito che deve svolgere questo governo farebbe tremare le vene dei polsi a chiunque; adesso, però, non si può più perdere tempo e disperdere danaro. Le scorse settimane sono state dedicate a cercare nella maggioranza una sintesi tra le rispettive visioni. Come si è visto, non l’hanno trovata. Adesso, invece, il Piano nazionale di rilancio pare delineato, e siamo noi cittadini a tremare. Sperando ovviamente di essere rasserenati. Perché i ‘pilastri’ del piano sono talmente nobili e ambiziosi, che è legittimo chiedersi quali saranno poi i contenuti concreti, condivisi, applicabili, e in quali tempi si potranno attuare. Visto che la crisi è “devastante”, e bisogna fare molto più in fretta di come è stato fatto fino ad ora. Modernizzare il Paese? Cioè? Con la rete 5G, l’informatizzazione, la semplificazione? Giusto. Ma fino ad ora tutto è stato fatto in modo complicato, e servono progetti seri e tanti soldi. Qualcuno ce li darà, ma essendo ben consapevoli che il nostro debito prenderà una dimensione ‘devastante’. Dunque, guai a spenderli tardi e male.
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