Mes, perché conviene (tanto) all’Italia ma non a Francia e Germania
La Germania incassa ben 43 milioni ogni 10 miliardi raccolti, l’Olanda 29, il Belgio quasi 14, la Francia 12. Ben diverso il conto per i Paesi periferici, Italia e Grecia in testa, ma anche Spagna e Portogallo. Un Btp decennale rende l’1,2% l’anno. Significa che, da qui al 2030, il Tesoro pagherà questo interesse ai creditori di medio lungo periodo. PUBBLICITÀ
109 milioni di euro di risparmi
Oggi 10 miliardi di finanziamento sul mercato costano al Tesoro italiano 122 milioni, con il Mes se ne risparmierebbero 109. Ad Atene — che in questo momento paga addirittura un po’ meno di noi — tocca pagarne 113. Spagna e Portogallo ne dovrebbero sborsare più di 40. Ma attenzione, spiega Luca Tobagi, investment strategist di Invesco che ha elaborato la tabella su dati Bloomberg e Bce: se ragionassimo su un prestito a sette anni, e non più a dieci, anche Spagna e Portogallo entrerebbero (di poco) nel club dei paesi per cui il Mes sarebbe una spesa inutile. Perché, sottolinea Tobagi, sotto i sette anni anche la penisola iberica viaggia a tassi negativi.
La sicurezza si paga
I tassi negativi, lo ricordiamo, vengono da lontano e sono l’effetto della cura anti crisi della Bce. I potenti e reiterati acquisti di bond hanno spinto a zero i tassi di interesse creando un effetto scarsità per le obbligazioni di qualità più elevata (i tedeschi bund in testa) con il paradosso del segno meno davanti al rendimento. Vuoi titoli affidabili? La sicurezza si paga. Grecia e Italia, quindi, resterebbero le uniche col dilemma Mes. Nel nostro caso, per esempio, i tassi sono negativi solo sulle scadenze brevi. Fin qui la matematica (ai tassi di oggi) e i meccanismi (la lunga storia dei tassi negativi). Non saranno nè l’una nè l’altra, però a decidere se il fondo Mes è una partita da giocare. Tocca alla politica. Che dovrà decidere se tutto quello che definisce il prezzo (del Mes e delle sue alternative) è giusto. O no.
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