Dl Semplificazioni: dal Mose alla Tav, ecco le opere «sbloccate» dal decreto
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Sono 750 le opere bloccate in Italia
Semaforo verde per il decreto Semplificazioni da parte del Consiglio dei Ministri. L’ok, incassato nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 giugno, ha approvato «salvo intese» un decreto che, tra le novità, prevede anche lo sblocco di alcune opere pubbliche – si va dal Mose alla Tav – tramite una «corsia preferenziale» su ispirazione del cosiddetto «modello Genova», messo in campo per la rapida ricostruzione del ponte Morandi.
L’operazione-choc infrastrutture voluta dal governo vede l’elenco di una cinquantina di grandi opere da sbloccare che non è entrato nel testo del decreto, bensì in un Allegato Infrastrutture dove pescare – anche in una “fase 2” – per procedere con ulteriori commissariamenti. In Italia, sono infatti circa 750 le opere attualmente bloccate, per oltre 60 miliardi di euro di investimenti.
L’elenco delle opere «prioritarie» è parte di quello contenuto in Italia Veloce, il piano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che vale interventi da 200 miliardi di euro su strade e autostrade, ferrovie, trasporto metropolitano, porti e aeroporti. Il progetto del dicastero guidato da Paola De Micheli diventa così uno dei pilastri dell’operazione semplificazione del governo Conte.
Le direttrici ferroviarie: dalla Tav al Terzo Valico
In cima alla lista dell’Allegato Infrastrutture non poteva che esserci la Tav, la Nuova linea Torino-Lione ideata a partire dagli anni 90 e in fase di progettazione/realizzazione dagli inizi degli anni 2000. Consiste in una linea ferroviaria internazionale di 235 km, dedicata al trasporto di merci e persone fra Torino e Lione e che affiancherebbe, con caratteristiche più avanzate, la linea esistente che transita attraverso il traforo ferroviario del Frejus.
Tra le altre opere legate alle direttrici ferroviarie, rientrano le connessioni con i valichi svizzeri: dal potenziamento della Gallarate-Rho (un’opera attesa da anni, già bloccata nel 2013 da un ricorso al Tar) al raddoppio della Vignale-Oleggio-Arona.
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