Salvini provoca gli eredi del Pci: “Noi e Berlinguer, stessi valori”
Fabio Martini
Sembrava una piccola storia, un capriccio del caso: la Lega che va ad abitare a cinquanta metri dal Bottegone, per 45 anni la “casa” del Pci. La notizia – spuntata sui siti – sembrava finita lì. E invece Matteo Salvini – dopo averci pensato due giorni – ha rilanciato con una provocazione delle sue e nel giro di qualche ora è riuscito ad accendere una fiammeggiante polemica, alimentata soprattutto dagli eredi della sinistra comunista.
Tutto è iniziato tre giorni fa, allo spuntare della notizia: la Lega ha preso in affitto un appartamento in via delle Botteghe Oscure, proprio davanti alla vecchia sede del Pci, qualcosa in più di un palazzo: il simbolo di una storia. Peraltro dismessa dagli eredi almeno 20 anni fa. Ma col passare delle ore quella notizia è diventata “pruriginosa”, ha acceso polemiche online e Salvini ha pensato che valesse la pena rilanciarla: «I valori di una certa sinistra che fu quella di Berlinguer, i valori del lavoro, degli operai, degli insegnanti, degli artigiani, sono stati raccolti dalla Lega. Se il Pd chiude Botteghe oscure e la Lega riapre, sono contento: è un bel segnale». In pochi minuti dardi indignati hanno raggiunto il capo della Lega. Dal Pd sono stati espressi «orrore e pietà» (Emanuele Fiano), «come parlare di Cristo e Barabba (Achille Occhetto). Lapidario Nicola Zingaretti: «Chiamate il 118».
In realtà nella sua breve comunicazione Salvini si è espresso in modo ambivalente, proprio per provocare un incidente: ha parlato dell’eredità di Berlinguer, ma facendo riferimento ad operai e artigiani, ai valori che sarebbero stati, a suo avviso, «raccolti dalla Lega». Un messaggio studiato con i guru della “Bestia” e mirato ai tanti elettori popolari, una volta di sinistra e che da anni, pur votando o simpatizzando per la Lega, restano affezionati ai leader carismatici della sinistra.
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