Sconfitti Merkel, Macron e il Sud Europa: l’irlandese Donohoe presidente dell’Eurogruppo
A sorpresa l’irlandese Paschal Donohoe è il nuovo presidente dell’Eurogruppo, che succede al portoghese Mario Centeno dimessosi a giugno. Al secondo giro di votazioni tra i ministri dei 19 paesi dell’area euro, Donohoe batte la spagnola Nadia Calvino, che sembrava favorita nella corsa, sostenuta dai paesi del sud, l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Francia, i più colpiti dalla crisi economica scatenata dal covid e la Germania. L’elezione dell’irlandese segna un punto a favore dei piccoli paesi frugali del Nord, insieme ai baltici, contrari alla nomina di una spagnola a capo dell’Eurogruppo: insieme sono riusciti a battere i paesi più grandi e persino il ‘potente’ asse franco-tedesco. E così la pandemia ha trasformato un’elezione di solito ‘neutra’ in una competizione dal sapore molto politico, che guarda alle misure da mettere in atto per affrontare la crisi, un atto della ‘guerra’ in corso sul recovery fund.
Donohoe è stato sostenuto dai paesi euro della cosidetta lega anseatica, voce dei rigoristi del nord che si rifà all’alleanza tra città dell’Europa settentrionale e del Baltico che dominò il commercio nel tardo Medio Evo e il XVI secolo. Ne fanno parte: Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Svezia, Lituania, Estonia e Lettonia e l’Irlanda. Anche se l’Irlanda negli ultimi anni è stata più ‘punita’ dalle politiche di austerity che altro, la riesumazione della lega anseatica le ha permesso di prendere la presidenza dell’Eurogruppo. Ma Donohoe ha votato anche l’Austria, Cipro, la Slovacchia, la Slovenia.
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