Dieci milioni di mascherine al girono per le scuole: al banco si starà senza
«Ci vorranno dieci milioni di mascherine, per darne una ogni giorno gratis alle persone che frequentano il mondo scolastico»: così Domenico Arcuri, il commissario al’emergenza che ha preso in carico anche il dossier per la riapertura della scuola. La mascherina dunque servirà in classe, ma non al banco: gli studenti dovranno indossarla solo quando si muoveranno, per alzarsi e andare in bagno, o per entrare e uscire dalla classe, o per spostarsi nell’aula per altri motivi. È questo l’esito delle valutazioni fatte dal ministero dell’Istruzione con sindacati e presidi nella riunione di ieri. Incontro che non è stato definitivo- bisognerà definire i provvedimenti del protocollo di sicurezza da inserire in un decreto legge ad hoc- ma decisamente chiarificatore. Soprattutto sul concetto di distanziamento: il metro di distanza, è stato finalmente specificato, non sarà calcolato in maniera dinamica, cioè considerando gli spostamenti di alunni e docenti, ma in maniera statica, appunto ipotizzando che i soggetti siano fermi. Con questa opzione, sarà possibile inserire molti più banchi e studenti in un’aula, perché il raggio di azione si riduce. E sarà così anche meno problematico per i presidi trovare nuovi spazi per ospitare gli studenti «in sovrannumero»: secondo le stime della ministra Lucia Azzolina, un 10%; secondo quelle del presidente dell’associazione presidi, Antonello Giannelli, «servirebbe 40 mila aule in più». Ma con questo metro di valutazione la prospettiva cambia: «Il metro lo dobbiamo considerare in modo statico, se lo studente deve alzarsi e non c’è quel metro allora è possibile che debba mettersi la mascherina», ha spiegato la ministra secondo la quale «questo tranquillizza molto il mondo dei docenti».
La zona banchi e la zona cattedra
Il metro statico vale per la «zona banchi», chiarisce però il comitato tecnico scientifico, e non per la «zona interattiva della cattedra», per la quale è necessario il distanziamento di due metri tra l’alunno e il docente. «Per tale motivo non viene indicato un valore in metri quadri dello spazio di occupazione dello studente– precisa il comitato, rispondendo ai presidi ma, indirettamente anche ai sindacati- in quanto questo tale parametro adottato singolarmente, potrebbe non garantire il distanziamento minimo lineare essenziale». Naturalmente le valutazioni, anche quelle sulla mascherina, spiega il Cts, potranno essere riviste alla luce dei dati epidemiologici dell’ultima settimana di agosto.
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