I paradisi fiscali della porta accanto: tra Irlanda, Olanda & Co., all’Italia mancano 7 miliardi
Zucman calcola che, se tutti i paesi europei applicassero alle aziende la stessa aliquota, i paesi ad alta tassazione (Italia, Francia, Germana) incasserebbero dai profitti delle aziende il 15 per cento delle imposte in più, mentre i paesi a bassa tassazione (Irlanda, Olanda, Lussemburgo) perderebbero il 60 per cento del relativo gettito attuale. L’attrazione che i paradisi fiscali esercitano è tale che, nonostante aliquote bassissime (anche il 5 per cento), il gettito delle loro imposte sul capitale è, in rapporto al Pil, più alto di quello dei paesi ad alta tassazione, grazie al volume dei profitti risucchiati.
La Commissione calcola che, complessivamente, i paradisi fiscali europei sottraggano, agli altri paesi della Ue, grazie alle tasse ultrabasse e alla libera circolazione dei capitali, circa 70 miliardi di euro di gettito l’anno. Per l’Italia, Zucman e colleghi stimano che i 13 miliardi di euro di profitti dichiarati dalle multinazionali in Italia ne nascondano altri 23, dirottati in Lussemburgo o in Olanda. Il buco, per il fisco italiano, arriva fino a 7 miliardi di euro di mancati incassi ogni anno. Ne beneficiano soprattutto Lussemburgo, Irlanda e Olanda
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