Non esistono soldi europei a fondo perduto

Quindi la cancelliera afferma che il ’semestre’ europeo di sorveglianza delle politiche economiche e di bilancio dei singoli Paesi è “estremamente utile per tutti”. Ciò significa che tutti gli Stati membri della Ue dovranno adeguatamente attuare le raccomandazioni che vengono fatte dalla Commissione e dalle altre Istuituzioni europee per garantire il coordinamento e la convergenza delle politiche economiche e di bilancio. L’idea stravagante che i finanziamenti siano a fondo perduto e che nessuno controllerà bisogna quindi togliersela dalla testa.

Recovery Fund si farà: come e presto

Merkel e Macron nell’incontro del 29 giugno hanno affermato in modo netto che il Recovery Fund si farà. La cifra di 500 miliardi è apparsa una soglia sotto la quale non si può andare, ma non hanno escluso quella di 750 indicata dal programma della presidente della Commissione Von der Leyen. Così come è stata confermata la ripartizione di più contributi a investimenti (sussidi) e meno prestiti. Tutti e due esprimono la necessità di arrivare entro fine luglio alla approvazione del Recovery Plan e del bilancio europeo. Merkel esprime qualche cautela sul risultato specifico della trattativa. Se da un lato la cancelliera afferma che tutti gli Stati membri sono d’accordo che dalla crisi bisogna uscire più forti, con un bilancio comune e un recovery plan, ribadisce che sono necessarie le riforme nazionali. Questa è la stessa tonalità di Von der Leyen che ha di nuovo precisato come i fondi del Recovery saranno per due terzi sovvenzioni e per un terzo prestiti, ma che tutto dovrà servire a rendere i Paesi europei più forti soprattutto quelli più indebitati.

La Civiltà europea

In vari Paesi europei questa impostazione con fondi comunitari connessi a riforme nazionali non piacerà per ragioni opposte. Ai “nazional-imbonitori” che agiteranno la paura dell’Europa che controlla con la sua burocrazia le sovranità nazionali e i diritti dei cittadini dei Singoli stati. Ai “nazional-frugali” per l’opposto timore che i controlli siano troppo leggeri e che i fondi vengano sprecati. In giro ci sono anche tanti populisti non tutti di eguale pericolosità, ma tutti capaci di produrre danni. La Cancelliera l’ho detto bene al Parlamento europeo, spiegando che ogni populismo è disfattista. A tutte queste categorie suggerirei di leggere per intero il discorso di Angela Merkel al Parlamento europeo. Si capirà allora cos’è l’Europa dove viviamo, come deve essere in futuro. Un discorso storico ove si afferma tra l’altro che siamo a “un nuovo inizio che chiama a essere particolarmente responsabili per preservare e proteggere l’Europa in modo che possa svolgere in modo sovrano il ruolo che le spetta nel mondo”, che “i diritti umani e civili sono il bene più prezioso che abbiamo in Europa”, che ”la coesione dell’Europa è la parola chiave e l’obiettivo fondamentale della presidenza tedesca della Ue”. Grazie ad Angela Merkel per tutto questo ed auguri per lei e per noi.

L’HUFFPOST

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