Autostrade, la revoca è un rebus Spunta l’ipotesi del commissario
La carta Autostrade pronti a risarcire
di Fabio Savelli
Ma soprattutto rappresenta anche una frenata rispetto all’ipotesi della revoca, che negli ultimi giorni sembrava invece la più probabile, almeno nelle dichiarazioni ufficiali. Il punto è che al di là delle pressioni del Movimento 5 Stelle, togliere subito la concessione dalla mani di Autostrade è più complicato di quello che sembra. «Finirebbe per essere un regalo miliardario ai Benetton», dice l’ex premier Matteo Renzi.
Dopo una giornata di contatti continui, oggi la questione sarà affrontata in un consiglio dei ministri che si aprirà con un’informativa del presidente del consiglio. «Se c’è stato un problema di cattiva manutenzione — ha detto ieri il premier — la responsabilità va sul management, non sulla cittadinanza che deve subire il ricatto di eventuali conseguenze». IL CASO
Autostrade, ultimatum del governo
di Antonella Baccaro
In consiglio dei ministri non si vota ma sul piano politico il M5S sarebbe in maggioranza, anche se i due ministri tecnici, Lamorgese e Manfredi, dovessero schierarsi contro la revoca e a favore per la nazionalizzazione morbida sostenuta dal Pd. In realtà il presidente del consiglio potrebbe chiedere ai due ministri competenti, Roberto Gualtieri e Paola De Micheli, di far partire la procedura di revoca, e loro sarebbero liberi di opporsi. Ma è molto difficile che questo accada oggi.
In sostanza la revoca sembra tornata ad essere uno strumento di pressione nel braccio di ferro in corso con i Benetton sull’uscita dall’azienda o almeno sulla cessione di gran parte delle loro quote. Una strada che trova conferma nelle parole del segretario Pd Nicola Zingaretti: «La lettera di Autostrade è deludente e conferma l’esigenza di un cambio di indirizzo dell’azienda basato su impegni rigorosi in materia di tariffe, sicurezza e investimenti, e su un assetto societario che veda lo Stato al centro di una nuova compagine azionaria». Il leader della Lega Matteo Salvini, intanto, annuncia di voler segnalare alla Consob le parole di Conte su Autostrade, con il crollo della holding Atlantia in Borsa, «visto che a pagarne le conseguenze sono i risparmiatori».
CORRIERE.IT
Pages: 1 2