L’ideologia non crea posti di lavoro
Ci si sarebbe attesi un atto di riflessione critica, se non di resipiscenza. I vertici del Pd, nuovi alleati nel governo giallo-rosso, non lo hanno chiesto, i grillini non lo hanno fatto. Quel che è peggio, però, è che neanche l’emergenza Coronavirus ha indotto un minimo valutazione sull’estremismo regolatorio dell’ormai vecchio Decreto. Anzi, nel tentativo di dare qualche risposta al mancato rinnovo di almeno 500 mila contratti a termine, la maggioranza attuale ha finito per generare nuovi mostri. Da un lato, si è introdotta una inutile deroga ai vincoli di quel provvedimento valida solo fino ad agosto, dall’altro si è stabilita un’irrazionale e dannosa proroga automatica dei contratti a termine per lo stesso periodo di cassa integrazione utilizzata: a spese di imprese dissanguate. Pasticci su pasticci che hanno il solo effetto di paralizzare le assunzioni possibili e di confermare una volta di più la tesi del compianto Marco Biagi: “Nessun incentivo economico potrà mai compensare un disincentivo normativo”.
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