Abbiamo un’autostrada!

Stamane, nella fregola del vincitore, l’avvocato del popolo brindava alla vittoria su “un grumo di interessi privati”. Probabilmente piacerà molto l’idea del braccio nerboruto della comunità che schiaccia l’avido privato, questo eterno Scrooge, il padrone sfruttatore e così via. Ma tocca segnalare all’esuberante avvocato del popolo che questo Paese, e questo Continente, e l’Occidente interno, e ormai tutto il pianeta si reggono sull’iniziativa privata, sulla produzione di beni, la creazione di posti di lavoro, tutto quanto sfocia in tasse con le quali il privato finanzia il pubblico. Naturalmente sono sofisticherie dette sottovoce, e sovrastate dallo scoppio e dalle luci dei fuochi d’artificio.

(Perdonate l’intermezzo, ma ci eravamo dimenticati la premessa e oggi senza premesse non si va da nessuna parte: per quanto ci riguarda, i Benetton possono tornare a tessere maglioncini verde pisello, ma non è il sistema con cui un Governo non venezuelano – altra citazione di Tria – risolve le questioni con l’impresa privata, soprattutto in assenza di accertamenti di colpevolezza).

Non si insisterà sul giubileo europeo alla notizia dello Stato che si compra le Autostrade mentre chiede quattrini per affrontare il disastro dei conti, di molto peggiorato da Covid. Qui è più interessante porci di nuovo la domanda: allora, abbiamo un’autostrada?

Da quello che s’è capito, Cassa depositi e prestiti si prenderà (a tre miliardi, perlomeno, secondo le prime valutazioni) il 33 per cento di Autostrade. I tre miliardi verranno dai depositi postali, cioè denaro risparmiato da alcuni italiani. Si tratta di soldi pubblici, ma non di soldi dello Stato. Ne verrà fuori una public company (non un’azienda pubblica), cioè ad azionariato diffuso con Cdp come socio di maggioranza. Cdp è controllata all’83% dal Tesoro, ma non basta per sostenere che Autostrade diventerà pubblica. Diciamo così: se la sono comprata gli italiani (un certo numero), ma non è degli italiani. Meraviglioso, vero?

Allora, abbiamo un’autostrada? No.

Chiediamo scusa per l’irriverenza. Che la festa continui.

L’HUFFPOST

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.