Attenti al numero verde della banca: il nuovo inganno è il voice phishing
E sono dati moltoparziali poiché, come spiega la polizia postale, non sempre le vittime denunciano e gli importi sono difficilmente calcolabili: è, ad esempio, impossibile sapere quante persone sono state colpite da un’ampia operazione di phishing.
La crescita è comunque esponenziale ed è stata “favorita” anche dall’epidemia sfruttata in diversi modi: dalle false raccolte di fondi alle mail apparenti di ministeri o organizzazioni sanitarie che fingevano di fornire informazioni sul contagio, ma in realtà contenevano virus. Ad aprile l’Inps ha denunciato tentativi di phishing effettuati chiedendo di agggiornare le domande Covid.
Fra le tecniche (sempre più ingegnose) di cui cresce l’utilizzo c’è il vishing – acronimo di voice phishing – che affianca alla conoscenza di dati anche telefonate ad hoc: sul cellulare o sulla mail arriva ad esempio un alert inviato apparentemente dalla propria banca, che segnala “operazioni sospette” e riporta l’indirizzo internet di un sito-clone. Se lo si apre scatta la telefonata (resa credibile dalla capacità di farla apparire come proveniente dal numero verde della banca e dalla conoscenza di alcuni codici segreti) in cui i truffatori, spacciandosi per dipendenti che stanno cercando di bloccare un furto, tentano invece di farsi dire i codici che autorizzano bonifici o pagamenti. A volte i telefonisti si presentano anche come rappresentanti o ispettori delle forze dell’ordine.
Alla base, però, ci sono sempre i dati della vittima. Per la criminalità che opera in questo settore le informazioni personali valgono oro. «Nel darkweb i dati personali sono una merce molto ricercata», dice Nunzia Ciardi, direttore del servizio Polizia postale . «Le operazioni di contrasto sono molto complesse – aggiunge Ciardi- e si svolgono sempre in un contesto transnazionale. Sono fenomeni criminosi che vanno considerati nella loro dimensione globale e che spesso fanno riferimento ad associazioni criminali ben organizzate».
Non solo, quindi, non bisogna mai aprire gli allegati o andare sui siti che arrivano tramite mail o sms, né dare password, codici o credenziali finanziarie di alcun genere: una banca non chiede mai via email o per telefono le credenziali di accesso all’home-banking, gli estremi delle carte di credito o altri dati personali. Bisogna prestare particolare attenzione anche quando vengono chieste copie di documenti, quando si fanno acquisti online (verificando la sicurezza del sito prima di fornire i dati della propria carta di credito) e tenere sotto controllo il proprio conto corrente.
ILSOLE24ORE
Pages: 1 2