Recovery Fund, fallisce la prima giornata del vertice Ue | Conte deluso ma non vuole cedere sui 750 miliardi

Fallisce il primo giorno di Consiglio Ue sul Recovery Fund. Le posizioni dei 27 leader europei restano molto distanti. Il negoziato entra nel vivo solo dopo cena, quando il presidente del Consiglio Charles Michel mette sul tavolo una nuova proposta. Non è quella risolutiva però perché dopo 13 oltre ore di vertice i leader, ancora lontani su tutto, si danno appuntamento al giorno dopo con il premier Conte che annuncia una sua proposta alternativa.

Il confronto a 27 della mattina e del primo pomeriggio non è andato benissimo, ma era tutto previsto. I leader sono soli, senza assistenti e con un’ampia distanza che li separa, sia fisica che metaforica. E non perdono l’occasione per sottolinearla, perché tutti sono determinati a battersi per i propri interessi, guardati a vista dai rispettivi Parlamenti che quell’accordo dovranno poi approvare.
Non è un tutti contro tutti, ma una guerra tra bande. La prima ad esplodere, annunciata già alla vigilia, è tra il premier Conte e l’olandese Rutte. “La tua proposta sulla governance del Recovery Fund è incompatibile con i trattati e impraticabile sul piano politico”, gli si rivolge il premier riferendosi all’unanimità del voto in Consiglio (leggi diritto di veto) che l’olandese reclama per gli esborsi europei.

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