Consiglio europeo, la proposta di Michel: 450 miliardi di aiuti a fondo perduto e nuove regole. Olanda: giusta direzione

Incontro ristretto a sette

Un vertice ristretto a sette ha preceduto l’inizio della seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. Obiettivo sbloccare un negoziato in stallo. Hanno partecipato la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier italiano Giuseppe Conte, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte, che venerdì ha bloccato ogni forma di avanzamento sulla governance del Recovery Fund, ovvero le regole di acceso ai fondi chiedendo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio (cioè gli Stati membri) dei piani di riforma nazionali. Con i cinque leader Ue anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Consiglio europeo a Bruxelles

Recovery Fund e non solo: ecco i 5 punti su cui i leader Ue non si mettono d’accordo

di Francesca Basso

I programmi tagliati

I 50 miliardi tolti dall’ammontare dei prestiti a fondo perduto sono stati ricavati sottraendoli ad altri programmi europei: quello per la ricerca Horizon Europe cui sarebbero destinati 11,5 miliardi, con un taglio di circa 2 miliardi, quello per la sanità verrebbe ridotto di 2,7 miliardi, mentre i finanziamenti per lo sviluppo rurale vedrebbero tagliati di 5 miliardi. Non sarebbero più a disposizione infine i 26 miliardi previsti inizialmente per supportare la solvibilità delle imprese, il cuore del secondo pilastro del Recovery Fund pensato per compensare il disequilibrio che si è creato nel mercato unito con l’eliminazione del limite agli aiuti di Stato, che di fatto ha ampiamente favorito la Germania che ha potuto, grazie al suo spazio fiscale, aiutare le proprie imprese molto più degli altri Paesi Ue. La nuova proposta prevede però un aumento di 15 miliardi delle somme gestite direttamente dai governi nell’ambito della Recovery and Resilience Facility, che passerebbe da 310 a 325 miliardi. Su questo punto però la question è ancora aperta perché alcuni governi non sono d’accordo.

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