Quelle verità nascoste

di Mario Monti

Dopo due giorni di duri negoziati al Consiglio europeo si possono già mettere in luce alcuni punti importanti per l’Europa e per l’Italia, indipendentemente da quello che sarà l’esito finale.

1) Decisioni lente o veloci? Mentre scrivo non si sa ancora se domani (oggi per chi legge) sarà raggiunto l’accordo sul Recovery Fund e sul Bilancio della Ue 2021-2027 o se sarà necessaria un’altra riunione del Consiglio europeo. Va comunque tenuto presente che la Commissione ha presentato le due proposte a fine maggio, meno di due mesi fa. Nelle precedenti edizioni, l’ultima nel 2013, il negoziato sul solo bilancio settennale (il Recovery Fund, legato alla pandemia, è una novità assoluta) ha richiesto in media un paio d’anni tra la proposta della Commissione e l’adozione da parte del Consiglio e, non dimentichiamolo, del Parlamento europeo. I capi di Stato e di governo si erano riuniti fisicamente a Bruxelles per l’ultima volta il 20 febbraio. Nel Consiglio europeo di quel giorno avevano registrato il disaccordo tra loro sulla proposta di bilancio 2021-2027 presentata dalla Commissione Juncker nel maggio 2018. Quel disaccordo fu una grande fortuna per l’Europa! La proposta non rifletteva le priorità politiche della nuova Commissione di Ursula von der Leyen, non prevedeva fondi adeguati per i due nuovi obiettivi del Green Deal e dell’Europa digitale. Se fosse stata adottata, l’Europa sarebbe partita per il nuovo settennato con lo sguardo rivolto all’indietro. Pochi giorni dopo iniziò il lockdown.

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