Mario Monti: “La pretesa dell’Olanda va contro i trattati”

Il bicchiere è comunque mezzo pieno, secondo Mario Monti, perché “quel che divide produce scintille, ma quel che unisce è più importante”. Il senatore a vita segnala ad esempio che sono passati “meno di due mesi” dalle proposte della Commissione Ue ai negoziati febbrili di queste ore al Consiglio europeo, mentre in passato occorrevano “in media un paio d’anni”. Da profondo conoscitore di Bruxelles, Monti afferma che dinanzi ai due strumenti proposti da Ursula von der Leyen – il Recovery Fund e un diverso bilancio settennale – “sarebbe sorprendente, benché fortemente auspicabile, un accordo unanime già in questo primo esame” e considera invece “più in linea con le esperienze precedenti se si rivelasse necessaria almeno un’altra riunione”. Oltre alle questioni su cui si dibatte in queste ore, l’ex premier rimarca le “novità (alcuni le definirebbero storiche)” che si presentano: un bilancio “meno angusto”, la possibilità per la Ue di “raccogliere direttamente fondi a prestito nel mercato”, l’introduzione di “una propria modesta capacità impositiva”. Sono “primi passi verso una finanza federale” impensabili solo un anno fa. 

L’HUFFPOST

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