Vacanze, la sfida tricolore a Booking e Airbnb: 100 aziende si alleano per creare la prima Ota italiana degli affitti brevi
Una chiara frecciata alle multinazionali del settore che per l’imprenditore sono “partner commerciali”, uno strumento per aumentare la visibilità delle proprietà in affitto sulla piattaforma tricolore dove ci sono oltre 1000 case in affitto: “Sono tutte abitazioni certificare e sicure che hanno lo scopo di favorire il turismo di prossimità. I nostri sono gestori professionali, così come sono gestite in maniera professionale da società specializzate le pulizie. Ai nostri associati diamo anche la possibilità di indicare quali appartamenti siano stati correttamente sanificati”.
In Italia ci sono circa 7 milioni di case inutilizzate e poco più di mezzo milione di queste è stato riconvertito in alloggi per affitti brevi: “Noi – dice Celani – lavoriamo da anni alla creazione di questo portale che abbiamo deciso di varare in questa fase per dare il nostro contributo alla ripartenza del turismo italiano. Il progetto è basato su un modello di sviluppo che coniuga l’opportunità di far crescere i gestori di affitti brevi in tutto il territorio nazionale, limitando i loro investimenti in software e personale, con la necessità dei proprietari di seconde case da mettere a reddito in maniera legale e trasparente, tracciando tutti i flussi di denaro e rispettando tutte le normative vigenti. I partner possono beneficiare di un ufficio di prenotazioni centralizzato e del contatto diretto dell’ufficio revenue di Italianway con le Online Travel Agencies d’oltralpe, che rimangono una vetrina fondamentale per promuovere le case italiane nel modo più ampio possibile. Inoltre nel 2020 un grande valore aggiunto sta arrivando dal Protocollo di pulizia e di sanificazione studiato per garantire agli ospiti un livello di sicurezza assoluta, selezionabile già con un filtro in fase di prenotazione”.
Dopo il crollo delle prenotazioni tra marzo e aprile, con picchi negativi del 98,5% a maggio, giugno ha fatto registra un tasso di occupazione del 10% degli affitti a breve termine con gli italiani che hanno prenotato il 79% delle strutture (erano il 52% un anno fa, ndr). “I volumi delle prenotazioni nulla hanno a che vedere con quelli dello scorso anno – chiosa l’imprenditore –, il turismo nel suo complesso ripartirà solo nel 2021. Al tempo stesso abbiamo diversi elementi in mano in base ai quali riteniamo che la voglia di vacanza degli italiani, incontrando il trend che prevede vacanze in appartamento per il 26% di loro, alla fine prevarrà e porterà a prenotazioni sotto data per riuscire a vivere un periodo di relax accessibile rispetto agli ultimi mesi. Le tariffe flessibili e la possibilità di cancellazione fino all’ultimo certamente stanno aiutando molto a generare ottimismo e a rompere gli indugi”.
BUSINESS INSIDER
Pages: 1 2