Il ricatto è servito: i Frugali si portano a casa 26 miliardi sui “rebates”
Come detto però a sorridere di più sono Sebastian Kurz e Marke Rutte. Il primo può vantare un risultato notevole, essendo riuscito a raddoppiare lo sconto annuale per il suo Paese. L’Austria infatti riceverà un rimborso di 565 milioni di euro, un bel risparmio se si tiene conto che prima le tornavano indietro solo 237 milioni. Anche i Paesi Bassi guidati dall’“avaro” Rutte possono gioire, riceveranno 1,9 miliardi di euro. È un gran risultato per l’Aja se si pensa che con la prima proposta di mediazione presentata da Michel il suo “vecchio” sconto non veniva ritocatto al rialzo (era di 1,5 miliardi annui) ma in cambio si lasciavano al 20% i costi di raccolta dei dazi doganali per conto dell’Ue, anziché ridurli al 10%. Con la nuova proposta il margine sulle attività doganali che resta nelle casse olandesi viene persino incrementato fino al 25%. Una ulteriore concessione al Paese che dispone del primo porto d’Europa, principale punto di ingresso per le merci importate nell’Unione.
In questo modo i “Frugali” hanno ottenuto un notevole risparmio sul loro contributo al bilancio Ue. Vuol dire che la strategia di tenere sotto scacco fino a notte fonda gli altri 22 Paesi, ponendo veti e facendo infuriare persino Angela Merkel ed Emmanuel Macron, alla fine è servita. In soldoni portano a casa per il prossimo bilancio pluriennale circa 26 miliardi e mezzo, con un incremento netto di 7,8 miliardi rispetto a quello precedente. Mica male per chi si fa chiamare “frugale”.
L’HUFFPOST
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