Csm, rinvio a settembre per Palamara. Ma Davigo non si astiene. Anche il renziano Ferri ricusa due dei suoi giudici
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Csm, bocciata la richiesta di Palamara di un rinvio del processo a settembre
di MARIA ELENA VINCENZI
Ma c’è anche un’altra sorpresa. Non si astiene – e lo dice in un
intervento di pochissimi minuti – il togato Piercamillo Davigo, di cui
Palamara aveva chiesto l’astensione perché lo ha citato come teste del
suo incontro con l’ex pm di Roma (e oggi giudice a Latina) Stefano Fava,
autore di un esposto contro l’ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone
e contro l’aggiunto Paolo Ielo, per presunte anomalie che, a suo dire,
influivano sul caso Amara, di cui lo stesso Fava era pm. Per Davigo
invece quel colloquio non ha alcuna rilevanza in questa contestazione
disciplinare poiché nell’incontro in un ristorante, presente anche il pm
di Roma Erminio Amelio, si parlò di altre questioni. Resta comunque in
piedi la ricusazione di Palamara contro Davigo, sulla quale si deciderà a
settembre.
rep
La lista di Palamara: in 133 nomi la sua autodifesa davanti al Csm
di LIANA MILELLA
Per Palamara le incombenze processuali per questo mese di luglio non
sono finite. Perché giovedì 30 continua a Perugia, presente il
procuratore Raffaele Cantone, la cosiddetta udienza stralcio iniziata il
16 luglio. Nella quale si dovrà decidere quali intercettazioni potranno
entrare nel dibattimento. Toccherà al gip Lidia Brutti valutare le
istanze della difesa dell’imputato che, innanzitutto, ha contestato la
liceità delle captazioni effettuate con il Trojan in cui erano presenti
anche i parlamentari Luca Lotti del Pd e Ferri. Il gip ha già respinto,
accettando la linea della procura, la contestazione su altre
intercettazioni che sarebbero state omesse dagli atti. Ma in realtà si
trattava solo di file secondari senza audio.
Palamara, a settembre ultimo “appello” davanti a tutti i colleghi iscritti all’Anm
di LIANA MILELLA
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