Tensioni Usa-Cina zavorrano l’Europa, Piazza Affari -1,8%. Oro sfonda quota 1.900 $

Ftse Mib vede rosso, crollano St e Nexi

Quasi completamente in rosso il paniere delle 40 big del listino: di Nexi la performance peggiore (-6%) su cui pesa l’andamento negativo complessivo del settore dei pagamenti mentre sembra a un punto fermo l’attesa aggregazione con Sia; male anche Diasorin (-3,9%) che, dopo l’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Pavia sull’accordo con il Policlinico San Matteo sui test sierologici, ha deciso di sospendere le nuove sperimentazioni in corso con enti pubblici italiani. Giù del 4% circa Pirelli e Unipol. Fuori dal Ftse Mib in caduta del 6% Monte dei Paschi di Siena sulle indiscrezioni relative alla richiesta di Bce di un rafforzamento patrimoniale da 700 milioni.

Il cambio euro / dollaro

Euro sopra 1,16$ prima volta da 2018, petrolio debole

Sul mercato valutario, l’euro tiene quota 1,16 e segna 1,1632 dollari (1,1159 ieri). Euro/yen a 123,14 (da 123,98). Dollaro/yen a 105,85 (da 106,36): evidente il rafforzamento della moneta giapponese in una seduta di avversione al rischio per gli investitori. A mettere la valuta statunitense sotto pressione è il perdurare dell’emergenza sanitaria negli Stati Uniti e la perdita di fiducia degli investitori internazionali nell’economia a stelle e strisce. Secondo gli analisti i ribassi potranno proseguire, senza trovare grande sostegno in quello che emergerà dalla prossima riunione della Fed. In chiusura dei mercati europei, il prezzo del petrolio è in leggero calo a 40,99 dollari al barile per il contratto sul Wti consegna Settembre e a 43,11 dollari al barile per quello sul Brent del Mare del Nord di pari scadenza.

Spread chiude a 144 punti, rendimenti in risalita sopra 1%

In lieve rialzo lo spread BTp/Bund. Dopo il calo delle scorse sedute, il Seconda parte di seduta negativa sul mercato dei titoli di Stato con i BTp e gli altri titoli sovrani che arretrano penalizzati dalle vendite. Lo spread si riduce rispetto alle indicazioni di stamani soprattutto per il calo dei prezzi dei Bund decennali, il cui rendimento risale fino al -0,43 per cento. Il rendimento dei BTp italiani risale sopra l’1 per cento. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (IT0005403396) e il pari durata tedesco viene indicato in 144 punti base (146 punti il finale di giovedì). Il rendimento del decennale italiano è all’1,1% (0,98%).Leggi anche

L’oro vola a 1.900 $, al top da settembre 2011

Dopo la cavalcata delle scorse sedute, l’oro prosegue la sua corsa è tocca i 1.900 dollari l’oncia, il massimo dal lontano settembre 2011. A sostenere il metallo prezioso sono il ribasso del dollaro e le aspettative sul rialzo dell’inflazione: «Sulla scia delle misure di stimolo varate nell’Unione europea e di quelle ulteriori che potranno arrivare negli Stati Uniti, l’oro è percepito come una copertura su inflazione e debolezza delle valute», hanno detto gli analisti di DailyFx. I rialzi potrebbero anche continuare, come anticipano gli analisti di Ubs, secondo cui l’oro può toccare i 2.000 dollari entro fine settembre.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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