Cartelle e pignoramenti, nuovo stop fino a ottobre. La metà dei versamenti Iva-Irpef sospesi si pagherà a a rate fino al 2022
Tax day, oggi maxi scadenza con le tasse per 4,5 milioni di contribuenti
di ANTONELLA DONATI
Prevista anche la proroga della sospensione dei versamenti di Iva,
ritenute Irpef e Inps di marzo, aprile e maggio che fu necessaria per
far fronte al lockdown. La scadenza del 16 settembre, che comporterebbe
versamenti per 7,6 miliardi, sarebbe un impegno pesante e dunque anche
il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha parlato
nei giorni scorsi di una “rimodulazione”. Si tratterebbe di consentire
il pagamento del 50 per cento del dovuto a settembre e di rateizzare il
restante 50 per cento nel biennio 2021-2020. Le due misure fiscali
costerebbero circa 4 miliardi.
Non è invece arrivato in porto il rinvio della scadenza per il mega
saldo e acconto Irpef del 20 luglio, peraltro andato molto bene. Il
governo aveva già rinviato le scadenze ordinarie del 30 giugno e del 30
luglio (con maggiorazione dello 0,4 per cento) rispettivamente al 20
luglio e al 20 agosto. Di più – hanno ragionato al Mef – non si poteva
fare: il saldo 2019 e acconto 2020 delle imposte sui redditi metteva
infatti in gioco 8,4 miliardi. Va inoltre ricordato che quest’anno è già
stato cancellato definitivamente il saldo e acconto dell’Irap per 3,9
miliardi.
Ecco dove vanno a finire le tasse: su 50 mila euro di reddito, oltre 3 mila alle pensioni. E più di 1.700 per il debito pubblico
di ROBERTO PETRINI
“Il governo ha fatto molti interventi per le piccole e medie imprese – ha detto nei giorni scorsi il viceministro dell’Economia Antonio Misiani”. “Nel 2020 – ha aggiunto . c’è stato un taglio di tasse 7 miliardi e mezzo, è stata eliminata l’Irap e sono stati introdotti crediti per affitti e sanificazione, no Imu per alberghi, no plastitax e sugartax – ha proseguito”. “Chi non ha pagato le tasse il 20 luglio ma le pagherà entro il 20 agosto – ha concluso avrà una differenza del solo 0,4 per cento, su 1.000 euro si pagheranno 1.004”.
Altra possibile proroga, ma ancora in sede di valutazione, quella della moratoria dei mutui, che era stata fissata fino al 30 settembre. A oggi sono circa 290 miliardi i prestiti oggetto della moratoria: viste le difficoltà in cui versano molte famiglie debitrici la scadenza potrebbe provocare molte insolvenze e la conseguenza vendita di immobili, con ripercussioni sul mercato. Di qui l’ipotesi di una ulteriore boccata d’ossigeno.
REP.IT
Pages: 1 2