I rimborsi? Solo 12 consiglieri li restituiscono
di LUIGI CAROPPO
Entro quindici giorni da oggi, i 41 consiglieri toscani dovranno rendere noto a chi devolveranno i “bonus trasferte” ricevuti tra le voci dello stipendio durante il lungo periodo di sospensione delle riunioni del Consiglio regionale. I soldi erogati dalla Regione Toscana per essere presenti agli appuntamenti dell’assemblea, circa 80mila euro per due mesi e mezzo di lockdown in cui non si sono svolte riunioni a Firenze, dovranno essere restituiti. O si sapranno i nomi chi si rifiuta.
La svolta è arrivata dopo che il caso è esploso nel bel mezzo della campagne elettorale per le Regionali di settembre: oggi il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, candidato governatore per il centrosinistra, ribadirà la linea della fermezza annunciata ieri su Qn: “Entro due settimane farò sapere pubblicamente chi ha fatto e chi non ha fatto le donazioni e a chi sono andati i soldi” evidenzia. “Chi non lo ha fatto finora ha tempo per intervenire” continua “anche se la legge regionale dice che il pagamento del bonus trasferte anche in questi mesi era comunque legittimo”.
È una questione morale e di portafoglio di fronte alla crisi post Covid-19 e alle migliaia di euro pagate per trasferimenti mai avvenuti perché tra il 26 febbraio e il 14 maggio nessuno dei consiglieri regionali si è spostato da casa. Nel frattempo infuria la polemica elettorale e aumentano i diti alzati della serie ”io la donazione l’ho fatta anche se non l’ho detto’. Per ora una dozzina di consiglieri ha fatto sapere pubblicamente di aver “saldato” il conto.
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