Conte: “Il Recovery Plan da presentare entro 15 ottobre” | Nasce una task force tecnica
Conte ha accertito che “la puntualità nell’elaborazione del piano è una condizione, una premessa indispensabile per poter accedere a questo piano europeo ma direi che non è sufficiente”. La riunione è servitasoprattutto a delineare un cronoprogramma. Si è entrati poco nel dossier fondi e, soprattutto, sul tavolo non è comparso il grande nodo del Mes. Mercoledì il ministro degli Affari Ue Enzo Amendola riunirà i membri del Comitato tecnico di valutazione. Squadra alla quale si affiancherà una task force, anche questa tecnica, in cui ci saranno rappresentanti di tutti i ministeri e anche degli enti locali.
La selezione dei progetti, ha spiegato Conte, sarà innanzitutto “politica”. “Non partiamo da zero. La base è quel piano di riforme già oggetto dagli Generali”. Investimenti in infrastrutture, transizione energetica, digitalizzazione e scuola, saranno quindi alcuni dei pilastri del piano che il governo presenterà, di fatto, contestualmente alla manovra d’autunno.
Mercoledì il governo dovrà affrontare il voto sull’extra deficit di Camera e Senato. Voto sul quale, a Palazzo Madama, non fanno certo dormire sonni tranquilli i 157 sì arrivati sullo stato di emergenza: 3 in meno ai 160 necessari sullo scostamento di bilancio. Ad impensierire Contre i malumori del Pd che coinvolge anche il segretario Dem Nicola Zingaretti, che secondo indiscrezioni poi smentite, sarebbe arrivato ad evocare il voto anticipato come soluzione allo stallo del governo su temi come migranti e scuola.
Fonti di maggioranza in vista del voto non escludono però che i numeri vengano blindati dal sostegno del gruppo di FI o da parte di esso. Un’interlocuzione sarebbe ancora in corso sebbene i vertici azzurri smentiscano: la linea del centrodestra, assicurano, sarà unitaria. Ma qualche preoccupazione trapela anche in ambienti leghisti e non si esclude che i tre partiti possano spaccarsi: FI a favore, Fdi astenuta, Lega contraria.
TGCOM
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