Bancomat, addio al Pin sotto quota 50 euro. Ma occhio alle clonazioni: consigli anti frode
Di ACHILLE PEREGO
Da 25 a 50 euro. Da gennaio 2021 si alzerà gradualmente la soglia entro cui si potrà pagare con una carta di credito o un bancomat contactless (le card dotate di microchip wireless che si avvicinano al Pos) senza dover inserire il Pin o firmare la ricevuta. Ad annunciare l’impegno per raddoppiare il tetto dei pagamenti senza firma e Pin con il contactless – un sistema in forte crescita, anche con gli smartphone usati come borsellini elettronici, e che ha visto un boom al tempo del Covid perché evita il passaggio in altre mani delle carte – sono stati ieri Bancomat, Mastercard e Visa.
Del resto l’innalzamento della soglia è stato spinto da Bce ed Eba (autorità bancaria europea) per diminuire l’uso del contante anche per i piccoli pagamenti come il cappuccino e la brioche al bar o l’acquisto di un quotidiano e il biglietto dell’autobus. Veloce e semplice, il contactless – che riguarda soprattutto gli oltre 15 milioni di carte di credito rispetto ai più di 56 milioni di Bancomat – sarebbe però anche a rischio frodi. Qualche mese fa l’Unione nazionale consumatori avvertiva: “Si registrano sempre più episodi spiacevoli in cui, avvicinando un Pos al portafogli o alla borsa, è possibile effettuare più pagamenti senza la necessità di inserire il Pin tenendo così la vittima all’oscuro”. Possibilità contemplata anche dalla Polizia postale che, nei consigli per utilizzare in sicurezza i pagamenti contactless (che potrebbe portare a saldare il conto di un altro utente a causa della troppa vicinanza dello smartphone o della carta al lettore di schede), avverte di custodire le card in particolari custodie e di spegnere, quando non viene usata, la funzione Nfc dello smartphone (quella che consente i pagamenti wireless).
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