In Sicilia il resto (560 milioni) è mancia

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di   Aldo Grasso

Essere in ferie significa non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo.

Alla Regione Siciliana «almeno l’80% dei lavoratori si gratta la pancia». Così pare, stando alle lamentele del presidente Nello Musumeci, irritato con buona parte dei suoi 13 mila dipendenti, «assolutamente improduttivi». Ma Felice Cavallaro ha raccolto per il Corriere uno sfogo ancora più grave: «Il servizio che io dirigo — ha confessato il dirigente dell’assessorato all’Energia, l’ingegnere Salvatore D’Urso — ha fondi comunitari da distribuire per 560 milioni. Che facciamo? Restiamo immobili su una montagna di denaro disponibile?». E così ha provato a richiamare in servizio i dipendenti in ferie.

L’immobilità deriverebbe dal fatto che dopo i «faticosi» mesi dello smart working molti impiegati hanno pensato bene di andare in ferie, a riposarsi. In ufficio non c’è nessuno (o quasi), impossibile sbrigare le pratiche, anche se di mezzo ci sono parecchi milioni che potrebbero far ripartire l’economia della regione, a «statuto speciale».

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