Napoli, inchiesta Covid Hospital e gestione dell’emergenza, le mail delle aziende a Soresa: “Siamo d’accordo con Cascone”
di DARIO DEL PORTO
L’aggiudicazione della gara. L’esecuzione dei lavori e i subappalti. I tempi dei collaudi e il caso delle forniture. Sono i cinque filoni dell’inchiesta sul Covid Hospital e sulla gestione dell’emergenza coronavirus. La Procura sta esaminando la memoria di una dozzina di cellulari e altrettanti computer. In e-mail, tabulati e chat, gli inquirenti cercano riscontri all’ipotesi di turbativa d’asta. Si incrociano i dati con i documenti raccolti nei giorni precedenti. Ad esempio il 9 luglio quando, su delega dei pm Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, i carabinieri sono stati a Padova, negli uffici della Med srl, l’azienda che ha vinto l’appalto per la fornitura delle strutture modulari, complete di terapia intensiva, a Ponticelli, Caserta e Salerno.
«Sia l’azienda Med di Padova che i loro rappresentanti legali Alberto Venturato ed Enrico Venturato – affermano gli avvocati Massimo Scalfati e Alfredo Sorge – hanno fornito tutto l’appoggio alle indagini e hanno grande fiducia nell’operato della magistratura, certi di aver agito nel pieno rispetto delle leggi vigenti, delle prescrizioni e degli ordinativi ricevuti dagli organi della committenza pubblica, pur avendo l’azienda dovuto eseguire le prestazioni richieste nel momento più difficile sul piano sanitario a causa della pandemia da Covid-19». Sono indagati il manager dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva e la dirigente dell’unità di crisi Roberta Santaniello, entrambi perquisiti, e il presidente di Soresa Corrado Cuccurullo, nei cui confronti non è stata invece disposta la perquisizione ma è stato disposto il sequestro del computer d’ufficio. Verdoliva, difeso dall’avvocato Giuseppe Fusco, e la Santaniello, assistita da Raffaele Bizzarro, ribadiscono di aver agito solo nell’interesse dei cittadini e così anche Cuccurullo, difeso da Gabriele De Juliis.
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