Coronavirus, il focolaio nei campi del Mantovano. «Difficile tracciare ogni bracciante»
Un’azienda che coltiva 2.300 ettari in Italia e in Senegal e fattura oltre 50 milioni di euro. Avviato l’isolamento per i positivi e le loro famiglie, ieri mattina sul piazzale che conduce ai magazzini, oltre ai sanitari, ai carabinieri e ai titolari, c’era anche il sindaco di Rodigo, Gianni Grassi, reduce da una riunione in Prefettura: «Stiamo facendo il massimo sforzo affinché l’indagine epidemiologica dia risultati in poco tempo». Domani un altro passaggio delicato: le liste d’assunzione e le ricerche di Ats e Carabinieri dovranno individuare gli altri 200 lavoratori impegnati nei campi.
«Nessuna preoccupazione»
«Si tratta per ora di casi lievi o asintomatici, per la maggior parte — aggiunge la direttrice sanitaria — l’auspicio è che anche i restanti esami diano lo stesso esito». Ma l’allarme ha indotto l’Ats ad allargare lo screening su aziende agricole in tutto il Mantovano. Per la famiglia Francescon — che al momento non rilascia dichiarazioni — oltre alla riduzione per un terzo della forza lavoro, incombe l’incubo della chiusura in altissima stagione. I primi controlli nell’azienda hanno riscontrato la presenza e il corretto utilizzo dei dispositivi anti-Covid. In serata la prefettura di Mantova ha rilasciato una nota: «La diffusione del contagio da Covid-19 in un’azienda agricola di Rodigo ha fatto rilevare una casistica che nel complesso non desta particolare preoccupazione».
I braccianti stranieri
Nei bar sulla provinciale gli avventori hanno svariati pareri sul focolaio a poche centinaia di metri dalle loro case: «Noi i braccianti indiani e africani li vediamo solo passare» dice Sandro, pensionato, «fanno vita a sé quindi non ci preoccupiamo». «Ma certamente», gli fa eco un amico, «siamo comunque al centro di un focolaio, non è certo da prendere alla leggera». L’ipotesi a cui sta lavorando l’Ats prevede misure simili a quelle già adottate a luglio per il settore della macellazione dei suini: ridurre i turni del personale e rallentare l’attività produttiva.
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