Scuola, ecco i 40 mila docenti (a tempo determinato) in più
CORRADO ZUNINO
ROMA – I
quarantamila docenti e diecimila amministrativi in più ci sono, e
adesso gli Uffici scolastici regionali sanno quanti ne spettano a ogni
area del Paese.
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli,
questa mattina hanno incontrato i rappresentanti delle Regioni sulla
ripresa di settembre e, in particolare, sul tema dell’organico
aggiuntivo da dare alle scuole e sula questione del trasporto
scolastico. La titolare del Mi ha firmato l’Ordinanza che stabilisce i
criteri di riparto delle risorse per l’organico aggiuntivo previste dal
Decreto rilancio. I 977 milioni già a bilancio saranno assegnati per il
50 per cento sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e
per il 50 per cento secondo le richieste avanzate dagli Uffici
scolastici regionali che hanno fatto la rilevazione delle esigenze delle
scuole. Come già detto alla Camera,
“priorità massima sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo
di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria”.
La ministra Azzolina ha detto ancora: “Potremo finalmente cominciare a
superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che
hanno portato al sovraffollamento delle classi”. Con il Decreto rilancio
si prevede, infatti, la possibilità di derogare al numero di alunni per
classe “per ridurlo progressivamente”.
I docenti, come raccontato nella newsletter dietrolalavagna@repubblica.it,
saranno assunti a tempo determinato (fino a giugno) e in caso di nuovo
lockdown interromperanno il servizio e non riceveranno più lo stipendio.
La stessa ministra li ha definiti “docenti Covid”. I sindacati, che in
queste ore stanno chiudendo sul decreto sicurezza, sono duri sul punto:
“Il ministero dell’Istruzione utilizza le persone e le scarica
sistematicamente ogni dieci mesi”, ha detto Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola: “E’ una storia che si ripete da decenni, sotto l’egida del Mef”.
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