Orario ridotto, aule da trovare e classi divise. Ma su entrate e uscite decidono gli istituti
Il «rischio Covid» entra nel protocollo sicurezza delle scuole accanto al terremoto e agli incendi. Orario ridotto, limiti all’accesso, ingressi differenziati, tutela per i docenti fragili, classi sezionate in sottogruppi, spazi alternativi ancora tutti da trovare. Il protocollo di sicurezza è impostato su un ossimoro o un’utopia: una lunga lista di restrizioni, doverose certo perché a tutela della salute pubblica, che però non devono incidere in senso diminutivo sul «diritto all’istruzione degli studenti». Sembra davvero una missione impossibile. Anche perchè alla fine se non ci saranno altre vie d’uscita si ricorrerà «eventualmente alternando le presenze degli studenti» alle «lezioni da remoto, in modalità didattica digitale integrata». Ecco i punti chiave per rientrare a scuola in sicurezza.
Isolamento
Che cosa succede se uno studente o un insegnante manifesta sintomi come febbre o tosse a scuola? Come indicato dal Comitato Tecnico scientifico la persona interessata dovrà essere immediatamente «isolata e dotata di mascherina chirurgica» seguendo la gestione di qualsiasi caso sospetto. E poi se si conferma la diagnosi di Covid sarà il Dipartimento di prevenzione territoriale competente a decidere come procedere: quarantena e test per tutti i contatti diretti. E a seconda delle condizioni si potrebbe arrivare alla sospensione delle lezioni per evitare l’insorgere di focolai.
Help desk e numero verde
Accusato, in un primo momento a ragione, di aver scaricato su presidi e docenti tutto il peso dell’organizzazione il ministro dell’Istruzione mette in campo le sue risorse istituzionali, uffici regionali, funzionari, dipartimenti in collaborazione anche con il ministero della Salute per garantire il supporto agli istituti scolastici in corso d’opera. Verrà attivato un help desk per le istituzioni scolastiche, per richiedere assistenza via web e tramite un numero verde 800903080 attivo dal 24 agosto. Attivo anche un Tavolo nazionale permanente con i sindacati e il governo in coordinamento con tutti gli uffici regionali per un monitoraggio permanente della situazione epidemiologica
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