Denunce Covid, avvisi di garanzia a Conte e sei ministri. “Atto dovuto”
I reati
Le denunce, di cui non sono ancora noti i dettagli, chiamano in causa gli articoli del codice penale sulla pena in concorso (articolo 110), epidemia (articolo 438), delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452) e omicidio colposo (articolo 589), abuso d’ufficio (articolo 323), attentato contro la costituzione dello Stato (articolo 283), attentati contro i diritti politici del cittadino (articolo 294).
L’avvocato Taormina
L’inchiesta era quella nata dalle denunce presentate dall’avvocato Carlo Taormina alla procure di Roma, Milano, Bergamo, Lodi, Torino, Reggio Emilia, Enna e altre, poi confluite nella capitale. Lo conferma all’AGI lo stesso legale. Nulla a che vedere, quindi, con l’indagine in corso a Bergamo.
Palazzo Chigi
“Il presidente del Consiglio e i ministri si dichiarano sin d’ora disponibili a fornire ai magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione“. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Le reazioni
Duro il leader della Lega, Matteo Salvini: “Ho letto che i pm hanno aperto un fascicolo a carico di Conte e di mezzo governo”, “hanno sulla coscienza i morti in Lombardia e gli affamati nel resto d’Italia, perchè non hanno chiuso la Lombardia quando dovevano e hanno chiuso l’Italia quando non dovevano”. Di tut’altro avviso Carlo Calenda: “Io sono all’opposizione ma questa roba è ridicola e indegna di un paese civile”. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo: “Era un atto dovuto e quindi prevedibile, io vi dico che il ministro Speranza, ma anche tutto il Governo e il presidente Conte si sono comportati in maniera assolutamente corretta io ritengo che non potevano fare qualcosa di diverso da quello che hanno fatto”.
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