La paura di essere liberi

di Angelo Panebianco

Si spera che la cancel culture (distruggiamo statue e altre vestigia del passato perché incompatibili col sentire comune odierno) non faccia più proseliti di quanti ne abbia fin qui fatti. Altrimenti, prima o poi sarà a rischio anche il Colosseo dove i gladiatori si massacravano a vicenda per il piacere del pubblico romano. Folklore? Fino a un certo punto. Quasi certamente la cancel culture non ha la forza di diventare senso comune di massa per lo meno qui da noi (però sta diventando dominante nelle università britanniche e statunitensi e ha cominciato ad infettare altri ambienti). Si tratta comunque di un buono spunto per riflettere sui meccanismi da cui dipendono i «cicli del conformismo di massa». In genere, si forma una minoranza, per lo più un gruppo piuttosto piccolo, anche se attivissimo e rumorosissimo, un gruppo composto da estremisti, pronti ad aggredire chiunque non si genufletta di fronte al loro credo. È la minoranza trainante. Qualche volta (ma le ragioni per cui ciò accade sono complesse e in parte oscure), questa minoranza riesce a imporsi e a trascinarsi dietro un gruppo di persone molto più ampio. A quel punto è fatta, si è affermato un nuovo conformismo. È cruciale capire da chi è composto questo gruppo ampio, talvolta così ampio da diventare una sorta di «maggioranza silenziosa». È composto, fondamentalmente, da due categorie: i camaleonti e i sottomessi.

I camaleonti sono coloro che sposano le «idee del giorno» quali che esse siano. Sono quelli sempre in sintonia con ciò che credono, a ragione o a torto, lo spirito del tempo. Corrispondono al personaggio descritto da Giorgio Gaber nella canzone Il conformista. Se lo spirito del tempo dice che bisogna condannare l’omosessualità essi lo faranno, e con grandissimo zelo. Se invece lo spirito del tempo vira dalla parte opposta (Genitore 1 e Genitore 2, le differenze biologiche non contano, eccetera), i camaleonti sposeranno le nuove idee con la stessa convinzione con cui i loro predecessori avevano abbracciato le idee opposte.

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