Discoteche chiuse, Linus: «Senza regole caos inevitabile. Mio fratello Albertino? È adulto e fa le sue scelte »
Anche solo qualche tempo fa c’era l’idea che i locali si potessero organizzare». Dopo aver bloccato i concerti, che logica c’era nel permettere a diversi cantanti di esibirsi davanti a una folla? «Nessuna, ma sono stati abbastanza pochi. C’è stata Elettra Lamborghini, che poi giustamente ha deciso di annullare le altre date… ma anche i ragazzi del rap e della trap e dintorni, in generale, sono stati buoni e a casa».
Parla ogni giorno a milioni di giovani Linus, per questo non crede abbiano improvvisamente dimenticato l’emergenza. «Da marzo a maggio sono stati meravigliosi. Semplicemente, hanno bisogno di regole chiare, indicazioni precise. Quando diventano incomprensibili prevale la voglia di scatenarsi, specie dopo un periodo come questo». Tutto prevedibile, insomma. E quindi scongiurabile. «Ho usato delle espressioni forti per dire che non ci voleva tanto, si poteva capire che saremmo arrivati a tutto questo. E resto convinto che quindi si poteva evitare».
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