Mario Draghi, i giovani e la nostra grande occasione per ripartire

A Dublino, nel 2017, dove era intervenuto su invito della Banca Centrale irlandese e del Trinity College era stato ancora esplicito: «Bisogna rispondere alle loro richieste per il futuro dei loro Paesi e della loro democrazia». Le competenze rappresentano un passaporto per la vita mentre, la disoccupazione giovanile è una tragedia, ha ripetuto più volte. Solitamente pacato nei toni, sul tema dei giovani Draghi, avvertendolo come un’urgenza sociale ancor più che economica, si è spinto fino a definirlo un grande «spreco». Nella giornata di commemorazione di Caffè, all’Università La Sapienza di Roma, aveva detto: «Il sottoutilizzo delle risorse dei giovani riduce in vari modi la crescita: abbassa la probabilità di nascita di nuove imprese, determina a lungo andare il decadimento del capitale umano. Oltre a ferire l’equità, costituisce uno spreco che non possiamo permetterci». Era il 2012. Siamo ancora lì, il rischio di sprecare energie, persone, possibilità di crescita. E in questa fase di ricostruzione, individua nei giovani la grande occasione per ripartire.

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