Patto anti inciucio, il centrodestra si blinda

La cosa curiosa è che, mentre da Fratelli d’Italia il plauso è unanime, Salvini e lo stesso Berlusconi restano silenti, come se volessero derubricare l’intesa a un accordo locale, territoriale. I i vertici azzurri, con le capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, elogiano (senza esagerare…) l’intesa, ma balza subito agli occhi la nota degli azzurri che non dedica una sola riga al patto anti-inciucio e puntano il faro sulla “improrogabile” riforma della giustizia mentre i leghisti, con il segretario della Liga Veneto, Lorenzo Fontana, plaudono solo al fatto che “oggi dal Veneto parte l’accordo base per il futuro governo del Paese. Abbiamo richiamato gli alleati a un impegno particolare sull’autonomia, un punto che per noi è fondamentale e rispecchia il volere espresso da oltre due milioni di veneti”. Nessun commento, da via Bellerio, sul valore “nazionale” e “anti-inciucio” del patto rivendicato dalla Meloni. La quale ha così ottenuto di arginare le voglie di Forza Italia di scivolare verso l’area governativa e, magari, anche quelle della Lega di tornare a guardare in casa dei Cinque Stelle.

Ma va anche notato che, tra i punti esclusi dall’accordo, ci sono sia la partita del Mes che quella sulla legge elettorale. Forse non meritevoli di patto scritto, forse troppo divisivi.

QN.NET

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