Dai lungomari ai parchi, ecco dove è obbligatoria la mascherina all’aperto e cosa rischia chi non l’indossa

Le regioni potranno inasprire le regole

L’indicazione non sarà soggetta a deroghe: le Regioni cioè potranno interpretarla in maniera più restrittiva magari introducendo misure più stringenti sulla fascia oraria e i luoghi in cui è previsto l’obbligo ma non potranno prevedere un allentamento della misura. Chiaramente se si sta in un luogo all’aperto dove il distanziamento sociale è possibile l’uso della mascherina resta facoltativo.

Multa da 400 euro

Per i trasgressori è comunque prevista una sanzione applicabile in tutti i casi in cui vengono infrante le norme anti Covid: la multa ammonta a 400 euro. Inoltre l’obbligo, dalle 18 alle 6 di mascherina anche all’aperto, è prescritto negli spazi di pertinenza dei locali e dei luoghi aperti al pubblico e negli spazi pubblici (vie, piazze, ecc.) che per caratteristiche favoriscono gli assembramenti.

L’allarme dei sindaci: non garantiamo i controlli

L’ordinanza sull’obbligo di mascherine all’aperto ha però destato allarme e malumori tra i sindaci. Specie quelli dei comuni più turistici o delle principali località balneari. Malumori dovuti alla difficoltà di mettere in piedi in pocco tempo la macchina dei controlli, senza la quale l’ordinanza non avrebbe efficacia. Il Primo a scendere in campo è sttao il primo cittadino di Rimini. «Come Comune metteremo in campo un’adeguata e capillare informazione, non prima però di aver concordato modalità esecutive omogenee» ha detto Grassi lanciando un appello al Governo: «Non si lascino soli i prefetti, i Comuni, le imprese nell’applicazione del provvedimento. Si chiariscano modalità di controllo e anche chi e come lo attua. Si usi rigore e buon senso per garantire che non si creino situazioni che possano mettere a rischio il benessere e la sicurezza della comunità e degli ospiti, e al contempo non si ospedalizzi la vita». A stretto giro è arrivata la levata di scudi dei sindaci della Versilia: «Mi auguro – spiega il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti – che in seguito a questa nuova ordinanza del Ministero della Salute, il Governo aiuti i comuni a garantire un controllo quotidiano e più capillare nei confronti dei luoghi dove gli assembramenti sono più frequenti e dove il distanziamento non è sempre matematico. Più che controlli spot, abbiamo bisogno di un’attività di controllo quotidiana in coordinamento con le polizie locali per tenere alta l’attenzione sulle normative anti-Covid. Altrimenti è inutile fare ordinanze se non sei in grado di farle rispettare».

Il Viminale rafforza i controlli

È anche per questo che si è subito mosso anche il Viminale scrivendo ai prefetti per invitarli ad organizzare i servizi sul territorio alla luce delle nuove prescrizioni. Nella circolare il nuovo capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, invita i prefetti a convocare apposite riunioni dei Comitati provinciali dell’ordine e della sicurezza per valutare l’ordinanza, coinvolgendo anche sindaci e polizia locale, e mettere in campo «le misure di vigilanza, prevenzione e controllo ritenute più idonee a scongiurare la violazione delle predette prescrizioni». In sostanza, ogni prefetto rafforzerà i servizi di vigilanza sui luoghi più a rischio assembramenti e sui locali della movida per verificare il rispetto del divieto di ballo e l’obbligo di indossare la mascherina.

ILSOLE24ORE

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