Lo strapotere esercitato dai sindacati della scuola
di Ernesto Galli della Loggia
Non molti italiani sanno che al piano terreno del ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere, non ci sono uffici e impiegati come in tutti gli altri piani. No, nelle stanze di quel piano si trovano — non si riesce a capire bene autorizzati quando e da chi — acquartierati i numerosi sindacati della scuola che li occupano con tanto di targhe, manifesti vari e quant’altro. Insomma un pezzo di edificio pubblico — pubblico come pochi — è stato di fatto dato in concessione ad alcune associazioni private (che tali sono i sindacati) perché lo usino a loro discrezione.
La presenza fisica concreta dei sindacati nel cuore dell’amministrazione della scuola è il simbolo dello strapotere che essi esercitano da decenni nel campo dell’istruzione, strapotere che ha dato vita a un vero e proprio virtuale regime di cogestione e costituisce una delle principali cause del declino di questo settore strategico della nostra vita nazionale. Tanto più merita perciò di essere segnalata positivamente la decisa presa di posizione della ministra Lucia Azzolina che in un’intervista di ieri a Concita De Gregorio su Repubblica ha coraggiosamente denunciato la «resistenza strenua al rinnovamento» dei sindacati stessi e i loro «atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di molti ma di alcuni».
Parole che valgono in generale ma che con ogni evidenza traggono spunto da quanto sta accadendo in queste settimane riguardo l’annunciato ritorno a scuola di settembre . A questo proposito la questione della sicurezza (anche quella legale dei dirigenti scolastici) è fuor di dubbio una questione cruciale. Che si presta però fin troppo bene ad essere oggetto di agitazione a base di facili denunce di ritardi e contraddizioni, di demagogiche richieste ultimative : così come per l’appunto stanno incessantemente facendo da tempo i sindacati della scuola. I quali si guardano bene tuttavia — come del resto i partiti di opposizione che su questo terreno non sono loro da meno — di indicare che cosa farebbero loro al posto della titolare del Ministero, quali efficaci meccanismi securitari a cui nessuno ha mai pensato essi adotterebbero.
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