Pd, Zingaretti boccia la proposta di Bettini: no a un polo dei moderati guidato da Renzi
Sulla stessa linea Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, spesso critico nei confronti delle scelte di Zingaretti: “Bettini seppellisce la vocazione maggioritaria, ripristina il centro-trattino-sinistra, resuscita i Ds e chiede a Renzi di fare il capo della nuova margherita. Come dire: negli ultimi 13anni, da Veltroni in poi, abbiamo scherzato. Forse questo schema incontra il favore di Calenda”. Carlo Calenda, leader di Azione, risponde piccato: “Caro Giorgio Gori, io non aspetto proprio nulla. Bettini è un problema vostro. Come Emiliano, Crimi, Di Maio e compagnia. Noi facciamo altro. Ad maiora”. No anche dal senatore dem Tommaso Nannicini: “Vogliamo uscire dai giornali e chiedere a elettori e militanti Pd cosa ne pensano?”.
Qualche presa di distanza anche da Italia Viva. Roberto Giachetti dice: “Bettini non perde il vizio di dire agli altri quello che devono fare”. Mentre il capogruppo di Italia Viva in Senato, Davide Faraone, precisa: “Italia viva è nata per aggregare i riformisti proprio mentre il Pd andava verso il M5s con una connotazione populista sempre più evidente. Se il sistema elettorale sarà quello proporzionale sarà naturale l’evoluzione che prevede Goffredo Bettini oggi”. Insomma, una mezza apertura.
Ma nel tardo pomeriggio, dal Nazareno, interviene il segretario Nicola Zingaretti, anche per stroncare le fibrillazioni emerse tra i dem: “Goffredo è una persona libera autonoma e generosa. C’è tra noi un ottimo rapporto e uno scambio continuo di idee. Su questa sua iniziativa vedremo come si svilupperà il dibattito. Anche se vedo delle ricostruzioni forzate del suo ragionamento, con franchezza devo dire che su questo punto con lui non la pensiamo allo stesso modo”. E rivendica la vocazione riformista del Pd: “È la forza del riformismo italiano, incontro tra culture diverse per cambiare il Paese”.
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