«Viviana Parisi ha ucciso Gioele e poi si è lanciata dal traliccio» Gli esami confermano l’ipotesi
di Carlo Macrì, inviato a Messina
Dal nostro inviato
MESSINA – I primi risultati degli accertamenti tecnici effettuati dalla Polizia scientifica e di quelli sui tessuti confermano la tesi dell’omicidio-suicidio. Viviana Parisi, dopo aver ucciso il piccolo Gioele,
4 anni, è salita sul traliccio dell’Enel e si è lanciata da un’altezza
di 15 metri. Tuffandosi come da un trampolino. Gli esami sui tessuti
della donna hanno confermato questa ipotesi accertando la «consistenza
dei tessuti, che varia con l’impatto». Il corpo è stato trovato a 3 metri dal traliccio. Nella caduta la dj ha perso la scarpa che
si era slacciata per effetto dell’impatto sul terreno, spiegano gli
inquirenti. Sfuma l’ipotesi che Viviana sia scivolata dal traliccio. In
quel caso il corpo si sarebbe dovuto trovare quasi ai piedi del pilone.
La tesi della famiglia
I familiari continuano a pensare che Viviana sia stata aggredita da animali selvatici e che non avrebbe mai fatto del male al piccolo Gioele. L’avvocato Pietro Venuti, però, ammette che «mamma e figlio potrebbero essere morti in due momenti diversi e in due luoghi separati»: «La madre potrebbe aver perso Gioele per un attimo ed essere salita sul traliccio per tentare di avvistarlo. E il bimbo potrebbe essere caduto da qualche altra parte. Gli animali hanno portato i resti lì dove sono stati trovati».
Il luminol
La Polizia scientifica, non avendo trovato tracce di Dna sul traliccio, ha effettuato una serie di analisi con il Luminol. Neanche i satelliti «interrogati» hanno offerto un contributo alle indagini.
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