«Viviana Parisi ha ucciso Gioele e poi si è lanciata dal traliccio» Gli esami confermano l’ipotesi
I sopralluoghi
Sabato nell’area dove sono stati trovati i resti del bambino è stato effettuato un nuovo sopralluogo con
i tecnici della Polizia scientifica, l’entomologo Stefano Vanin (quello
dei casi Gambirasio e Rea) e il medico legale Elvira Spagnolo. «Abbiamo
misurato la temperatura dell’ambiente perché stiamo lavorando sugli insetti trovati
sui resti del bambino. La larve, infatti, hanno uno sviluppo a
temperatura dipendente. Più caldo fa, più si sviluppano», ha spiegato
Vanin. Martedì prossimo ci sarà un nuovo sopralluogo con
i consulenti delle parti e nel pomeriggio l’autopsia sui resti del
bimbo. I tecnici dovranno verificare se il corpo possa essere stato
trascinato da animali selvatici o da cani.
L’altro ieri a Venetico,
paese dove abita la famiglia Mondello, la gente del posto ha voluto
organizzare una veglia di preghiera. I bambini della scuola calcio, dove
Gioele aveva da poco iniziato a tirare i primi calci, hanno fatto
volare decine di palloncini bianchi.
Gli inquirenti
La morte atroce del piccolo Gioele ha turbato anche chi coordina l’indagine, il procuratore capo di Patti Angelo Cavallo, magistrato che quando era alla Dda di Messina ha combattuto la mafia dei Nebrodi. «Provo quello che può provare un magistrato-padre, anche se in questi casi bisogna agire mettendo da parte i sentimenti e le emozioni, come fanno i medici. Il giorno del ritrovamento dei resti assieme al collega Alia, guardando il mare, abbiamo fatto questa considerazione: “Questo spettacolo Gioele non lo vedrà mai più”. Così come resta nel ricordo l’ultimo momento di divertimento del piccolo, la spiaggia di Patti, dove il venerdì prima della tragedia il bambino si divertiva a giocare sui gonfiabili».
Il procuratore poi descrive il momento del rinvenimento. «Ho avuto un sospiro di sollievo perché finalmente l’avevamo trovato. Non ho mai creduto a un rapimento». E sulle critiche a chi ha operato per la ricerca del bimbo non ha dubbi: «I luoghi erano pieni di difficoltà, anche per i cani molecolari, a causa del gran caldo. E poi la fitta boscaglia, i roveti a macchia hanno fatto il resto. Le critiche sono state ingenerose».
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